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Le zone in cui il caffè verde viene coltivato sono abitualmente divise in quattro aree geografiche:

SUD AMERICA: in questa zona il Paese leader nella produzione mondiale di caffè è il Brasile. Tra gli altri produttori, figurano la Colombia, seconda per esportazioni di crudo, l’Ecuador, il Perù, il Venezuela ed altri. La qualità di caffè proveniente da questi Paesi si posiziona su livelli medio alti, benché dipenda in parte dai metodi di raccolta e di lavorazione.

AMERICA CENTRALE E CARAIBICA: dal Messico fino a Panama, passando per le diverse isole dei Caraibi, costituisce l’area di maggior livello qualitativo dei caffè Arabica, raccolti manualmente e lavorati secondo il processo “in umido”.

AFRICA: questa zona comprende molti Paesi appartenenti alla fascia tropicale del continente africano, produce principalmente caffè Robusta, ma anche alcune qualità di Arabica particolarmente apprezzate.

ASIA: comprende le regioni indiana e indonesiana e produce prevalentemente Robusta, anche di qualità elevata e ricercata. Di qualità inferiore è, invece, il caffè prodotto nella regione montuosa dello Yunnan[1], in Cina, che tuttavia è richiesto ed apprezzato dagli americani.

Certamente è la fascia tropicale, l’area più interessata alla coltivazione del caffè[2], ma è chiaro che ciascun Paese presenta caratteristiche differenti delle proprie coltivazioni. Tra i principali produttori:

Brasile: è il primo produttore di caffè Arabica non lavato. Attualmente produce anche la qualità Cohillon (Robusta brasiliano). L’Arabica, coltivata negli altopiani, soddisfa gran parte della richiesta mondiale. La qualità maggiormente richiesta e più pregiata è il Bourbon Santos che cresce in zone aspre e montuose. Altre qualità richieste sono il Paranà ed il Rio. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 200-1000 mt. sopra il livello del mare, e il raccolto avviene tra giugno e agosto.

Colombia: è seconda al Brasile per volumi di caffè coltivato. Risulta primo produttore sotto il profilo qualitativo, producendo un Arabica lavato, frutto di molte cure[3]. Le piantagioni danno vita a tante varietà di caffè che il Governo ha deciso di riunire sotto la sigla M.A.M.[4]. La qualità Medellin, è la migliore per corposità ed acidità, l’Armenia è un po’ più leggera, ma dall’aroma eccellente. Un cenno particolare merita il Vintage Colombian che si conserva per otto anni in magazzino prima della tostatura.

L’altitudine delle coltivazioni è tra gli 800-1900 mt. s.l.m., e il raccolto avviene per i tre quarti tra aprile e giugno, e per la restante parte tra ottobre e gennaio.

Perù: è un buon produttore di Arabica naturale e lavato. La qualità migliore proviene dalla catena delle Ande. Entrato di recente nel mercato delle esportazioni è in continua crescita.

L’altitudine delle coltivazioni è tra i 700-2000 mt. s.l.m., e il raccolto avviene tra aprile e settembre per i lavati e tra giugno e ottobre per i naturali.

Ecuador: si producono le qualità Arabica lavato e Robusta. In questo Paese si è subita una consistente diminuzione della produzione del caffè che cresce sui rilievi a circa 2400 metri. Per potere lavorare meglio il caffè, si usa accostare la coltivazione con quella dei banani e del cacao.

Venezuela: clima e proprietà del territorio fanno si che il caffè sia presente in Venezuela dal 1784. I caffè locali denominati Maracaibo, sono suddivisi nelle varietà Meridas, Caracas, Caracas Blue, Tachiras, Cucuta. Da ognuna di queste qualità si ricava un caffè dolce e delicato, dal gusto leggero e tra i più apprezzati al mondo.

Guatemala: produttore delle qualità Arabica lavato e Robusta. Dall’Arabica si distinguono: Bourbon, Tipica, Maragogype, Coban, Antigua, Amatitlan. Particolari, prodotti con il metodo in umido, hanno un’elevata acidità, un profumo speziato e sono caffè destinati all’esportazione. L’altitudine va tra i 700-1700 metri s.l.m.

El Salvador: si produce Arabica naturale lavato e Maragogype. I tre quarti della produzione sono destinati al mercato estero. Come per l’Ecuador, viene prodotto in altitudine ottenendo un caffè dal gusto leggero, dolce e dall’acidità moderata. Le piantagioni che sono coltivate ad altezze inferiori danno un prodotto meno corposo denominato Central Standard. Sono comunque trattati con il metodo umido. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 450-650 metri s.l.m.

Costa Rica: ottenne le piante da Cuba verso la fine del 1700 e, da allora, viene coltivata solo l’Arabica in base ad una legge che proibisce la coltivazione della Robusta. I caffè più conosciuti sono il San Marcos di Tarrazu, il Tres rios, l’Heredia, l’Alajuela. Questi caffè vengono coltivati con il metodo umido, hanno un corpo pieno e dolce ed una spiccata acidità.

Giamaica: produttore del caffè più pregiato dei Caraibi. Coltivato nelle zone montuose, eccelle nelle varietà Blue Mountain, High Mountain, Prima Washed e Jamaica Mountain Choice, tutti molto costosi e dal raccolto ridotto.

Messico: la varietà più apprezzata è l’Altura Coatepec, dal corpo leggero, dal gusto dolce, con un sapore di cioccolato e dal retrogusto acido. Ritenuto eccellente anche il Caffè Pluma. Il caffè messicano è di gusto fragrante ma leggero, prodotto interamente con il metodo umido.

Nicaragua: una particolarità delle coltivazioni di questo Paese è che si producono i chicchi più grandi del mondo di Maragogype. L’altitudine è tra i 500-2000 metri s.l.m.

Honduras: da questo Stato provengono Arabica naturale e Maragogype, lavorati con il metodo umido ed utilizzati per correggere le altre qualità, essendo leggero e poco acidulo. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 700-2000 metri s.l.m. e l’epoca del raccolto è tra ottobre e marzo.

Cameroon: la zona della capitale Yaoundé offre le caratteristiche di equilibrio climatico necessarie al caffè coltivato nella specie Robusta naturale e Arabica lavata. L’Arabica spicca per l’eccellente aroma, quasi speziato. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 1000-1800 metri per la specie Arabica, e tra i gli 800-1000 metri s.l.m. per la Robusta. L’epoca del raccolto è da settembre a febbraio.

Ethiopia: è il Paese dalla cui regione, la Caffa, proviene la Coffea Arabica. Clima e territorio fanno sì che le piante di caffè crescano spontaneamente, richiedendo la mano dell’uomo, solo per l’essiccazione. Dall’Europa Orientale provengono l’Harrar dal succo rosso cupo, con sapore corposo, gusto dolce ed alta acidità, suddiviso nelle qualità Longberry Harrar (bacche grandi), Shortberry Harrar (bacche piccole), Mocha Harrar (peaberry o bacche piccole) e il Ghimbi che rispetto all’Harrar è più ricco, ha un corpo più deciso ed un buon retrogusto. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 1300-2100 metri s.l.m.

Kenya: le piantagioni sono di Arabica naturale e lavato, leggero, di ottima qualità. Notevoli sono le varietà Chragga e Kenya AA, considerate più rare del Blue Mountain giamaicano. Il top lo raggiunge l’Estate Kenya, molto costoso, ma considerato uno dei migliori caffè al mondo. Le coltivazioni sono tra i 1500-2100 metri di altitudine.

Uganda: è il Paese in cui un abitante su quattro coltiva caffè. Tra le produzioni, degna di nota è la Robusta, denominata Bugishu dall’aroma pieno ed il gusto speziato. L’altitudine delle coltivazioni è tra i 1200-1500 metri s.l.m. per la Robusta e tra i 1300-2300 metri per la specie Arabica. Il raccolto avviene da ottobre a marzo.

Costa d’Avorio: produttore della qualità Robusta naturale e lavato. Una parte di questa qualità viene impiegata per la produzione di caffè solubile. Oltre alla Robusta cresce l’Arabusta, incrocio tra Arabica e Robusta creato alcuni anni fa, destinata al mercato francese. L’altitudine è tra i 300-400 metri s.l.m. e l’epoca del raccolto è da ottobre a marzo.

Papua New Guinea[5]: si produce Arabica naturale e lavato. Con questa produzione fa concorrenza alle vicine isole di Giava e Timor.

India: è tra quei Paesi che soddisfano il fabbisogno mondiale di caffè. Si produce un caffè dal gusto delicato e piacevole coltivato in svariate qualità come la Robusta, il Monsonato, l’Arabica Cherry, l’Arabica Monsonato. Due qualità, la Mysore e il Malabar risaltano per il gusto pieno e delicato. L’altitudine è tra i 900-1800 metri per l’Arabica e tra i 300-900 metri per la Robusta.

Indonesia: ci sono piantagioni di Arabica e Robusta. La migliore varietà è la Mandheling.

Vietnam: i primi caffè vi furono introdotti attorno alla metà del 1860 dai missionari francesi. La produzione rimase trascurabile fino al 1980. Dal 1990, la produzione crebbe ad un ritmo elevatissimo, tanto da diventare oggi il primo esportatore di caffè del mondo per la produzione di Robusta, e il terzo complessivamente, dopo il Brasile e la Colombia.

Tra gli altri Paesi esportatori degni di nota sono, in ordine decrescente di importanza:

Thailandia, Tanzania, Congo, Repubblica Domenicana, Madagascar, Filippine, Haiti, Burundi, Rwanda, Cuba, Togo, Panama, Repubblica Centrafricana, Bolivia, Guinea, Zimbawe, Zambia, Malawi, Nigeria, Sri Lanka, Ghana, Angola, Paraguay, Trinidad e Tobago, Liberia, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon e Benin.